Questo blog vuole essere un luogo di condivisione aperto a tutti coloro che guardano alla vita come luogo di incontro fatto di piccole e grandi emozioni, a chi ha capacità di commuoversi, gioire, soffrire, a chi si sente in cammino su percorso di crescita che porti ogni uomo e donna ad incontrare la vita.

lunedì 12 aprile 2010

La presenza nella dimensione emozionale della relazione attraverso il contatto, il corpo col corpo che ci riporta a confini, peso, maschile e femminile, aggressività e assertività. Un approccio graduale che conduce alla conoscenza del nostro sé corporeo nell’incontro con sé e con l’altro riscoprendo il respiro, la pulsazione, la radice comune di ogni essere umano. Entrare in relazione con l’origine del nostro essere per nutrire la nostra presenza nel contatto, nella relazione.

17 commenti:

  1. Salve,
    mi presento nuovamente a tutti voi che come me, ieri,erano troppo emozionati per associare i nomi alle persone. Sono Francesca:-D dinuovo CIAO!
    Penso che questo ciclo di incontri sarà indispensabile per mantenere un contatto Autentico con me stessa e fondere il mio Corpo con la mia Mente; un legame che se si interrompe o si maschera, fa stare male,origina tremende sovrastrutture che complicano la percezione che abbiamo di noi stessi.... per questo concordo con il concetto di INSCINDIBILITA' tra Corpo e Mente,ed è per questo che ieri ho iniziato questo ciclo meraviglioso.
    Il tempo è poco,a volte insufficiente, lo stress ed i ritmi frenetici in cui vivo sono tanti... Ascoltare la voce del mio corpo a volte diventa un'UTOPIA!
    Una voce che mi parla sempre direi, ma che troppo spesso non ascolto ...
    I motivi della mia SORDITà sono molti e alcuni distanti o vicini dai vostri;sicuramente però quello che ci accomuna è ritrovare la consapevolezza del nostro corpo..semplicemente riappropriarcene, ed utilizzare questa dolce consapevolezza in punti di forza, che ci aiutano a vivere meglio NOI......e gli ALTRI!
    Ho l' impressione che questo gruppo potrà prendersi cura del mio corpo e nutrire la mia spiritualità.
    Grazie a tutti per i vostri occhi.
    A lunedi'.
    Francesca Tornatola.

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  2. Cara Francesca, caro Fernando,
    grazie per aver condiviso ancora una volta le vostre sensazioni ed avermi dato l'occasione per generarne di nuove dentro di me. Ho ripensato all'esperienza di lunedì: totalmente nuova, in qualche modo destabilizzante, tanto da mettere in gioco le convinzioni su come trasmetto agli altri ciò che sono. Non vedo l'ora di essere di nuovo con voi, nel cerchio, lunedì prossimo. Grazie, di cuore!! Silvia

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  3. Ciao Francesca, ciao Silvia e grazie del vostro contributo. Leggo di una esperienza forte e nello stesso tempo importante per entrambe. Corpo mente e spirito...li ritroveremo lunedi nel cerchio, insieme.
    Grazie a voi

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  4. Buongiorno cari compagni d'avventura...
    Ieri è stata una giornata davvero piena di emozioni rispetto alla mia vita lavorativa.
    Talmente tanto Calda ed Impetosa nel suo work in progress, che avrei voluto proprio freddare il mio corpo.
    Proprio per questo la mia parola di arrivederci è stata: "Freddo".
    Devo ammettere che l'autenticità dell' espressione corporea, ieri, non ha trovato confronti con il mio Io.
    Seplicemente avrei voluto volare da ME.
    Non volevo assolutamente sentire il mio corpo;LE RESISTENZE ERANO INFINITE....
    Volevo congelare tutto..e ci sono riuscita..purtroppo.
    La soddisfazione dei bisogni in quel momento ha preso il sopravvento! Non volevo proprio sentire un bel niente!
    Spero che il mio corpo e la mia mente in questi giorni possano scongelarsi, cosi' che lunedì possa voler sentire ancora una volta il dolce movimento del mio essere.
    A Lunedi' cari compagni.
    Francesca Tornatola.

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  5. un saluto a tutti e un buon lavoro!!!!
    sono silvia, art counselor, conosco fernando da diversi anni , ed ho seguito un lungo percorso conlui, che mi ha portato a dare parola al mio corpo... emozionata ho letto i vostri commenti e mi sono detta quanto è bello lavorare per ritrovare il nutrimento, l'amore per noi stessi... ho voglia di seguirvi e magari di raccontare qualcosa di me... ciao a tutti.. un abbraccio a fernando

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  6. Eccomi di nuovo qui, sono tornata sul blog sperando di trovare novità e sono stata accontentata! La parola che porterò con me questa settimana è Equilibrio. L'ho sentito costantemente tutta la sera, ieri. Tra forza e fragilità, tra spensieratezza e riflessione, tra divertimento e profondità. Mi sorprende la facilità con cui si possono veicolare le sensazioni se siamo in equilirio, se non "esageriamo"... Spero di riuscire ad averlo chiaro anche fuori dal cerchio!!
    In attesa del prossimo emozionante volo, un saluto a tutti.
    Silvia

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  7. ciao sono l'altra Silvia, la mia parola era risveglio perchè è stato quello che ho provato l'altra sera. Oggi avrei bisogno di voi e della vostra capacità di donarsi e di aprirsi. Sono delle doti non comuni. non tutti ci riescono o vogliono. Vi abbraccio...mancavo da tanto e sono contenta di essere su questa pagina oggi. Danzare sempre!!!

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  8. Esplorazione, Io, Volo, l’ultima non è mia ma sta bene con Io, Io Volo...come i giorni e le notti, come la vita che è difficile afferrare puoi solo viverla, col battito del cuore, il soffio di un respiro, il ritmo che scalda e la vita che fluisce dalle radici alle ali, dal mio centro alla periferia; è la prima volta che mi tocco davvero o forse no ma non lo ricordavo più, lo faccio con l’imbarazzo, la gioia e l’emozione di sentire la mia pelle, le mie ossa, la mia carne per arrivare fino in fondo fino alla radice.
    Lontano, vicino, lento, veloce, alto, basso, in piedi, a terra, di nuovo in piedi e poi di nuovo giù e poi ancora su... e più cadi più sei pronto a rialzarti in fretta e a risalire, in fondo è una questione d’allenamento anche la vita....le ali ora incontrano altre ali e i pensieri volano via...quel peso sullo stomaco invece sta sempre là che più mi avvicino e più si avvicina. Vicino, lontano, più vicino, troppo vicino è quest’ipermetropia che mi fa vedere lontano...forse è meglio chiudere gli occhi e sentire...non trovo altre mani o forse non le cerco davvero, sono preoccupata per un attimo, paura di consegnare quello che sento così profondamente? Poi questa musica così dolce e il movimento leggero delle mie ali mi rapiscono in una danza leggera è in questo stupore felice e infantile che avviene l’incontro...con-tatto una mano mi contatta o forse sono io a contattare lei, il battito del polso leggero come quello d’ali, il pulsare delle vene che si gonfiano e mi accolgono come un tuffo in un movimento lento come un’onda del mare che ti culla e ti porta via...poi la voce ma forse avevo già capito..il calore mi danza e mi fa sentire parti del corpo che non arrivo a toccare. Una danza a metà, eh già che ti aspettavi se di cognome fai Mezzetti? su piedi immobili come le pareti su cui le mie mani forse stanno proiettando ombre di animali in volo e poi quel freddo immobile... di acciaio, orologio, polso, tempo...oh già il tempo me l’ero dimenticato! Dove sono ora? Non lo ricordo riemergo dal reticolo intricato dei pensieri “cosa posso fare? Debbo fare? E poi cosa farò poi?” Trasformare la cera in sabbia e cancellare ogni ombra recuperando quel velo di forza per scendere e indagare sentieri vestita di presente, in fondo basta trovare quel filo tra le pieghe del corpo e cominciare a tirare...mi muovo anche se fuori c’è il sole e abbandonare questa casa significa abbandonare l’unica protezione verso quel fuoco in cielo, e se mi brucio? E se invece il sole fosse solo un‘enorme palla di grandine rossa ?da qui non si esce... in una finestra vedo gli occhi di un animale in gabbia che si dibatte, che cerca di svincolarsi da se stesso, perfettamente cosciente dell’ineluttabilità di quella sfida.
    Voglio imparare ad uscire fuori quando è giusto che sia e investigare i contorni per cercare una linea che definisca le mie con precisione, segni di cui non so nulla...acuisco i sensi, sento disposte come a formare un reticolo formatosi casualmente... mi sembra di distinguere una figura, chissà cosa c’è scritto dietro quelle linee intrecciate, forse un destino? Ad un tratto la musica si ferma e il suo giustacuore di taftà bianco mi chiede “Perche è notte?”, rimango muta, appesantita, lignea. Perche è notte? “non so perché è notte...” “perché è notte?” ripete. E’ notte perche prima era giorno. “Perchè prima era giorno?” “Perché il sole ha illuminato la notte”.
    La sua voce è simile a quella delle grandi acque, il suo passo leggero come il vento.
    “Vorresti tutto ciò che non riuscirai mai a conquistare da sola? Vorresti i tuoi sogni?”
    “Si”.

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  9. Qui, adesso con gli occhi chiusi, un pò confuso, sfioro mani e capelli, calore e tepore. Non so chi sei, chi siete, non so chi sono,
    Il cuore batte lento e so di confini invisibili e braccia aperte. Ho paura. Guradingo giro intorno illudendomi forse che ogni gesto sia eterno. Il sudore, la lenta musica, il silenzio, predere e dare. Vorrei lasciarmi andare di più, di più, ma non so come fare. Entri ed esci, alzi e abbassi, ondeggiamo un pò, mi irrigidisco, non so cosa fare, prendere ed essero preso. Sorridere e piangere in un campo di gioia.
    Ho ascoltato ed ho immaginato la stessa domanda, lo stesso stupore, la stessa mia paura.

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  10. Caro Fernando,
    questo ciclo è per me il ciclo della presenza, della determinazione, tant'è che le tre parole che mi sono portata via in questi tre incontri sono state Determinazione, Orma e Iniziativa.
    In effetti, anche grazie al tipo di esperienze che ci hai proposto, mi sembra che i miei gesti e i miei movimenti siano più decisi, più incisivi e pieni di energia. Non so se lo notano anche gli altri, dal di fuori, ma è così che sento io.
    Ti mando una e-mail invece che scrivere sul blog, perchè esprimo in modo semplice e "terra terra" la mia esperienza e la mia emozione e mi sento un pò intimidita dalle bellissime e poetiche frasi degli altri compagni di viaggio, che leggo e che mi emozionano tanto sul blog.

    Rileggendo la mia e-mail, prima di mandartela, mi rendo conto che finchè il mio cammino sarà costituito in gran parte da parole e poco da fatti, le mie orme saranno ancora talmente lievi da essere quasi invisibili; e allora per "fare" invece che solo parlare, prendo un pò di coraggio e copio questa e-mail pari pari per metterla sul blog.
    Paola

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  11. Grazie Paola, per aver scritto sul blog e non solo a Fernardo: è bello leggerti e vedrai che le tue impronte nella vita saranno sempre più profonde... E' un augurio che faccio anche a me stessa... L'altro giorno una persona di fiducia mi ha detto che so pensare, rappresentarmi bene la mia personale sceneggiatura, il mio film, le mie immagini, ma poi non riesco a fare la regia del personale film che è la vita. La mia vita… E' vero qualcosa mi blocca nel buttarmi a fondo nelle cose, come dicevo l'altra sera, paura di lasciarsi andare fino in fondo… Paura di farsi male? Di soffrire? Ma così ci si precludono anche le emozioni più belle, più forte… Me le sono precluse finora. Ho cominciato a lasciarmi andare e le emozioni si sono fatte fortissime, nel bene e nel male… Ho scoperto emozioni mai provate, anche dolorose, ma belle da vivere, comunque…
    Ciclo del contatto. Contatto con se stesso, contatto con l’altro… energie che s’integrano, l’una risponde a quella dell’altro… questo sto imparando… e lasciarsi contattare dall’altro, senza paura… contattare, toccare l’altro, ma anche lasciare lo spazio all’altro per farlo… e infatti le mie parole portate a casa finora sono state: complementarità, lasciarsi andare, contatto
    A domani!!!

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  12. il tuo gesto è bello,
    è forte, ampio, profondo,
    potente e rotondo,
    è sensuale e respira,
    tutto il mondo dentro,
    tutto il cuore fuori.

    il mio gesto cerca
    il contatto, la presenza,
    la terra in cui rotolarsi,
    la carne in cui perdersi,
    e il fuoco che rimane,
    nell'orma della tua assenza.

    i gesti sono tanti,
    rotolano e cadono e tornano,
    i gesti si abbandonano
    e accarezzano e ringraziano.

    sono gesti nuovi e intimi,
    e parlano di noi
    con nudo pudore.

    i gesti vivono,
    e riempiono tutto
    lo spazio emozionato.

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  14. Prima di iniziare vorrei ringraziare ancora tutti VOI per la significativa Crescita Psicologica,Affettiva,Cognitiva e Spirituale che durante questi incontri è diventata sempre piu'forte dentro Me.
    Con tutti voi ho potuto indagare e scoprire molto.Rimango stupita e lo stupore è il senso che ho sempre desiderato dare alla mia vita. E' bello stupirsi;è poi ancora piu' raro farlo veramente. Ieri è successo, e dentro la mia mente ho tante idee che frullano e scriverle ora è impossibile..ci lavorerò, ed un giorno le scriverò tutte, per poi condividerle con chi ha permesso che tutto questo potesse venir fuori in un modo così autentico e strutturato...cioè con Voi cari compagni!!
    A lunedì ..
    Francesca Tornatola.

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  15. Le pareti si sciolgono come burro e le mie mani le trapassano, affondano dentro il fresco del l’intonaco, il gesso, l’argilla... sarà un disturbo percettivo ma sono morbidi cuscini su cui saltare, come facevo da piccola sul materasso a casa di nonna, prendere la rincorsa e jump saltare, rotolare, doppio salto mortale, l’ultimo non è vero ma facevo finta che lo fosse e se ci credi allora è vero.
    Il cuore che batte forte per la stanchezza, schiena contro schiena, respiro nel respiro, finalmente posso poggiare questa testa così pesante e lasciar andare...il sasso non c’è più, disintegrato, sparito e invece ci sei tu, giochiamo al cerchio magico per un po’, giriamo in senso orario ma forse tu sei stanca di giocare...soppesarti con le mani, con le gambe, con le braccia e sentire di avere una forza nuova, la forza debole, per accogliere e proteggere quest’attimo. Gli occhi si riaprono e in fondo vedo un’emozione non so se è la mia o la tua, forse quella di tutte e due, poi il tuo gesto di carezza data senza toccare e il mio abbraccio immaginato e consegnato al cerchio, a me stessa e a te fuori dal cerchio.

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  16. grazie Tiziana come dicevo ieri ho avuto solo il rammarico di non essere pienamente in forma al punto da controllare troppo alcuni movimenti. Però sentivo la tua presenza forte e generosa. Generosità ecco la parola che porterò con me quest settimana. Già oggi ci ho pensato molto. Generosità data con forza e con determinazione. Grazie davvero di avermi ospitata nella tua/nostra danza insieme.

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  17. Grazie Silvia per aver voluto condividere le tue emozioni, avergli dato una forma, che immagino non sia quella piena a cui sei abituata, il tuo rammarico di oggi per aver controllato troppo è la mia frustrazione di ieri per l’immobilità di una parte del mio corpo, eppure abbiamo avuto il coraggio di guardarle in faccia, di starci, tu con il tuo rammarico e io con la mia frustrazione, così io ho potuto trasformare la mia immobilità in fermezza e forse la generosità che hai portato con te ti permetterà di lasciar andare e di darti nuove possibilità, questo è un augurio che faccio anche a me.

    Possono prenderti ciò che possiedi ma nessuno può toglierti ciò che doni.

    Felice di aver danzato insieme a te

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