DARE CORPO
La forma della relazione
Incontrarsi nella relazione attraverso un dialogo non
verbale dove il contatto è con la forma che il corpo
assume in un qualsiasi istante e da corpo all’emozione
in esso contenuta oltre il forma-le. Uno sguardo, un
incontro,una sensazione trova nel vissuto del corpo,
nella forma di quest’ultimo un luogo di accoglienza e
possibilità di restituzione.
Scoprire come la relazione con me stesso,con l’altro,
prende forma fuori e dentro di me e come si manifesta
all’esterno.
Danza come possibilità di dare forma al
Nel cerchio si propaga l'onda, mani, braccia, testa, bacino... Il corpo si fa onda: la danza del mare... Da onda a stella marina: grande piccola giocosa sensuale (sensuale che parola a sopresa, donatami da Simona!) Stelle che ballano, giocano nel mare, si trasformano in danzatori/narratori della storia dell'altro.
RispondiEliminaIl calore dell'incontro. Sentire l'altro, il suo calore e sceglierlo.
Ripensando con piacere alla danza vista della mia storia, metto a fuoco che la donna che ho visto danzare è un'onda tra due forze, ma non è strattonata dalle due forze, bensì balla con armonia: devo trovare un equilibrio tra le due forze. Il lato che voleva appgogiarsi a qualcuno e quello che tirava dall'altra parte perché vuole fare da solo. E non staccarsi da uno dei due, ma unirli in una diversa sintesi con l'ascolto.
Nel ballare la storia di Daniela ho provsto un senso di leggerezza, gioco: una bambina che gioca con gli altri, si ferma, contempla un bosco, un prato e poi riprende il gioco con gli altri.
Grazie Chiaretta!!! di condividere con generosità le tue scoperte!
RispondiEliminaStoria
RispondiEliminaL'albatro arriva sulla riva del grande fiume Gange.
Si protende, distende le ali, sta per entrare in acqua, si ferma, richiude le ali. Indugia.
Si guarda intorno, abbassa la testa. Si riposa.
E improvvisamente spicca il volo.
Grazie Simona!
RispondiEliminaE' bello sentirsi albatros, farfalla, fiocco di neve e danzare liberi... o fuoco, il mio preferito: sarà il mio segno di fuoco:)?
Grazie a tutti: vi ho portati con me...
Dalla danza dei fiori…
Sembra banale ma continuo a pensare che perché nascano i fiori serve anche la pioggia: smetterò di sbuffare quando il cielo è carico di nuvole.
Eccovi con me TUTTE: dalla scoperta sensualità di Patrizia, al sorriso di Renata, alla dolcezza di Paola, alla bellezza inconsapevole di Tiziana, all’abbraccio di Chiara, alla vitalità profumata di Maria Caterina, alla forza di Simona, all’eleganza di Monica, al darsi di Carine…
L’abbraccio : l’immagine che ci ha catturato. E’ bastato guardare negli occhi Chiara per capire che quella era la carta che voleva, che volevamo…
Un uomo e una donna, un abbraccio bello, forte, passionale…
Si trasforma ben presto nella mia mente nell’abbraccio padre e figlia…
Quell’abbraccio cercato, voluto, ma spesso avuto con difficoltà per timidezza, imbranataggine di mio padre ad esprimere col corpo le emozioni. Emozioni, affetto che arrivava, ma per altre vie…
I piedi uno sull’altro: come da bambina quando giocavamo. Mi piaceva salire sui suoi piedi e camminare così uniti, a passi stretti per non cadere…
Chiara ha raccontato una ricerca di un abbraccio che si è trasformata in cura di sé, in un proprio abbraccio, nella cura di sè…
La parola finale è stata cura. Era beata, mentre si prendeva cura di sé’, solare… e anch’io volevo essere così… ma appena finito il cerchio, un secondo dopo aver pronunciato quella parola, me ne è venuta un’altra forte, urgente… Papà.
Mio papà. E’ lui che porto con me.
La fiducia che mi dà. L’amore incondizionato anche se difficilmente espresso col corpo.
Danzando, so che l’abbraccio si può chiedere, si può avere dagli amici, dalle persone che si amano, dal cerchio, da Chiara… e con un bagaglio di abbracci sono tornata a casa.
Ripetendomi che devo imparare a chiedere e a prendere!
Bellissima condivisione, grazie Chiara.
RispondiEliminaChiara...sono commossa...e non riesco a trovare parole al momento...ma volevo ringraziarti e riabbracciarti:)
RispondiEliminaAnche io ti ringrazio Chiara,
RispondiEliminaperchè quello che scrivi mi risuona: a me la carta scelta, "Visite" ha riportato inaspettatamente a mia madre e alla difficoltà di accettare la sua assenza. All'inizio era la "mancanza di accettazione (di un dolore)", ma poi con la danza si è trasformata in "accettazione di una mancanza (di mia madre)". E' già qualcosa :)