ENTRARE IN CONTATTO
La presenza nella dimensione emozionale della relazione attraverso il contatto, il corpo col corpo che ci riporta a confini, peso, maschile e femminile. Un approccio graduale che conduce alla conoscenza del nostro sé corporeo nell’incontro con sé e con l’altro anche attraverso la danza contact, riscoprendo il respiro, la pulsazione, la radice comune di ogni essere umano. Entrare in relazione con l’origine del nostro essere per nutrire la nostra presenza nel contatto, nella relazione. Riconoscere il proprio ambiente fisico e psichico per una riscoperta del movimento che si mostra creativo sì da creare le condizioni per una maggiore partecipazione al mondo, alla vita.
Ciao compagni di viaggio, questa volta lascio in questo spazio musica... immagini...gesti...che mi hanno riportato alla danza di ieri... uno sguardo oltre...sentirsi completi...una carezza al Cielo e alla Terra da vivere senza parole
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=JG0pegmmB5A
Buon viaggio
Ed eccoci di nuovo qui....anime e corpi danzanti "in contatto"....aver iniziato questo viaggio con un contatto delicato, tenero, attento mi ha dato la forza di ammortizzare i contatti "duri" che a volte la vita di tutti giorni ci riserva....
RispondiEliminaE come dicono gli inglesi "KEEP IN TOUCH"!!!
A lunedì :-)
Raf
Caro Blog,.. scrivere qui è come essere seduta a terra in cerchio e condividere con il gruppo i vissuti che affiorano durante i nostri incontri del lunedì.
RispondiEliminaDecido di scrivere perchè questa esperienza di cui parlerò spinge proprio per voler uscire ed essere condivisa.. allora via!
Per chi c'era e per chi non c'era lo scorso lunedì, il vissuto di cui parlerò si riferisce al momento dell'incontro in cui Fernando ci da come consegna di fissare un punto nella stanza (alto, basso, davanti, ovunque) e senza mai distogliere lo sguardo camminare fino a raggiungerlo seguendone la direzione. Lo stesso poi viene ripetuto indicando con il dito il punto prescelto x procedere verso di esso fino ad arrivare quasi a toccarlo.. Ci sono stati molti momenti interessanti durante questo lavoro che abbiamo svolto singolarmente, in coppia e poi in gruppo ma ciò che è stato forte per me che mi è rimasto dentro è stata la potenza dell'intenzionalità. Lì dove io con il mio corpo, il mio sguardo, il mio dito, il mio movimento mi stavo dirigendo c'era il mio obiettivo, la mia meta che potevo raggiungere proprio granzie alla mia presenza, al contatto pieno con me-stessa di quel momento.
Questo è ciò che mi ha colpita l'esserci pienamente, la direzione non era solo nello sguardo che aveva individuato il punto ma in tutto il mio esistere. Io ero già lì, avevo già raggiunto quel punto mentre camminavo, mentre il mio braccio teso ed il mio dito puntavano verso di lui. In tutta quella presenza corporea, in quella direzionalità c'era già la conquista. Mi sono percepita vincente. Pienamente in contatto con il mio corpo, la mia ragione ed il mio essere, pienamente in contatto con il mio obiettivo ed il mondo circostante, la stanza, gli altri.
Se ne parla spesso generalmente dell'importanza di focalizzare degli obiettivi nella vita per poterli raggiungere o quanto meno avvicinarli ma poterlo sperimentare pienamente in un contesto simbolico come gl'incontri di dmt, l'ha reso per me più efficace ed oramai intrinseco nel mio essere, non più solo un concetto!
A presto!
Monica
Mi sono detta '' bentornata '' a far parte di questo splendido gruppo dove le attenzioni e la presenza non solo vengono riconosciute ma anche valorizzate, dove si lascia che le emozioni ed il vissuto lavorino in armonia e sintonia per aumentare la consapevolezza del proprio se' e delle proprie potenzialita', del dove si' e' e del dove si vuole andare ascoltando il proprio canto interiore. La condivisione del lavoro fatto da sola ed insieme agli altri, il poter ascoltare i preziosi commenti in cerchio mi rende infinitamente piu' ricca, mi permette di mettere a fuoco, di carpire cio' che poteva essermi sfuggito. Sono tornata a casa con la sensazione che i miei piedi fossero il prolungamento di me nella terra, come solide radici di un albero che che cresce e si irrobustisce, ma anche capace di flettersi sotto un forte vento senza spezzarsi, per poi tornare dritto ed in pace tra cielo e terra. Un grazie delicato e gioioso a tutti !
RispondiEliminaTIZIANAAAAAA!!! mi mancano i tuoi post...il tuo anello forte e ricco in questo cerchio virtuale come in quello fisico è per me di grande conforto!!! La mia scoperta/rivelazione dell'altro ciclo quando mi sono detta semplicemente "insieme è possibile" mi accompagna anche in questa nuova ricerca con un coinvolgimento nuovo e stimolante....al prossimo contatto allora!!! Vi abbraccio tutte/i :-)
RispondiEliminaRaffaella, ti ringrazio tanto per quello che mi scrivi, sento la tua presenza forte nel cerchio! La tua scoperta, il tuo rinnovarla qui in questo blog è importante per me soprattutto in questo momento...oggi riscopro una favola buddista che lascio in questo spazio sperando arrivi a tutto il cerchio...per me questo è il senso del danzare altrimenti è tutto inutile...
RispondiEliminaUna persona chiede a un buddista cosa sia l'inferno. E lui lo porta a vederlo, l'inferno. È dentro una sala larga e luminosa, riccamente imbandita di ogni prelibatezza: file di tavoli con tovaglie splendide e splendide posate preziose e cascate di frutta e composizioni di cibi straordinari. Ma le persone che sono lì sono tutte tristi e disperate perché hanno, alle estremità delle braccia, delle bacchette lunghe quanto le braccia che impediscono loro di portare il cibo alla bocca e dunque di poter godere di tutta quella magnificenza. Avere tutto a portata di mano e non saperlo cogliere è l'"inferno".
E il paradiso buddista? Quello com'è fatto?
Ti ci porto, dice il primo, e i due vanno dentro una sala larga e luminosa uguale in tutto e per tutto a quella dell'inferno. Stesse file di tavoli imbanditi, stesse prelibatezze. Ma lì sono tutti felici, anche se anche loro hanno le bacchette lunghe attaccate alle braccia che gli impediscono di arrivare ai cibi e portarseli alla bocca. Sono felici perché si imboccano a vicenda.
Eccola: l'umanità.
Insieme è possibile:)
Grazie a tutto il cerchio.
Ricevo da Monica e posto...
RispondiEliminaBuongiorno a tutti,
voglio lasciare solo due parole su quanto ho potuto "vedere" ieri durante il lavoro. Ho avuto l'opportunità di osservarvi per qualche consegna di coppia ma anche vivere con voi momenti di gruppo. Mi è venuta alla luce solo una riflessione che poi mi ha spinto a lasciare la parola "BAMBINO" nella costruzione della scultura di gruppo.
Bambino perchè ho visto mentre danzavate, giocavate, saltavate, ridevate come si fosse attivata in ognuno di voi la parte del "bambino felice" e come in questo gruppo come in altri che ho visto formarsi da Fernando, tutti abbiano sempre voglia, coraggio e libertà di aprire le porte a questa parte.Non è poi così difficile attivarla in questo contesto.
Spesso mi capita di sentire parlare le persone del proprio bambino ferito, del bambino abbandonato di quella parte bambina che poi da adulto puo' rendere la vita un po' più faticosa e che quindi spinge ad un grande lavoro per risanare il "BAMBINO"..
bhè io ieri ho visto tantissimi bambini felici e questo mi ha reso veramente piena di gioia ed ho pensato che è importante non sottovalutare anche questo di aspetto e quant'è bello lasciarla libera questa parte.
Spero di aver trasmesso quanto volevo, sono di corsissima sto partendo e grazie a questo blog sarò ancora un po con Voi.
Vi abbraccio forte a tutti/e.
Monica
Grazie per quello che scrivi Monica, probabilmente ora sarai già in viaggio verso l’India… anch’io mi sono vista bambina felice e ho visto tanti bambini felici e liberi, giocare insieme a me…liberi di andare e di tornare in un porto sicuro, senza paura; questa sensazione è stata molto chiara e vivida in me già dal primo incontro, la canzone che ho lasciato sul blog….e ho contattato anche la bambina ferita perché c’è anche quella, è stato doloroso eppure non credo ci sia libertà se non si ha il coraggio di andare fino in fondo e guardarle le proprie ferite e forse ora posso dire che è grazie ad esse che riconosco la libertà, la gioia e la felicità che quando arriva non fa rumore…è la mia debolezza e allo stesso tempo la mia forza…la ferita mi fa andare oltre è lei che mi fa abbracciare l’umanità…
RispondiEliminaC’e’ una crepa in ogni cosa. Ma è da lì che entra la luce (l. Cohen)
Tiziana
Da lunedì rifletto sulle relazioni, quell'elastico invisibile che unisce due persone...invisibile ma che c'è!
RispondiEliminaLe relazioni sono quella forza che tengono tesa la fune sulla quale cammino e affronto le fatiche e le scelte di ogni giorno; sono qualcosa che so di trovare aldilà di quello che sto attraversando, qualcosa su cui posso contare, una forza alla quale posso attingere, come diceva Tiziana sono quel porto sicuro al quale posso tornare.
Adesso la sfida è continuarmi a fidare anche quando quel supporto non è come me lo aspetto, oppure quando sembra vacillare...comunque sia ho iniziato questo viaggio e ho intenzione di continuare :D
Un saluto a tutto il cerchio!
RispondiEliminaLeggervi è come continuare a stare lì nel cerchio, danzare insieme, ascoltare ognuna di voi, il ritrovare noi bambino…
Vi mando un forte abbraccio e uno speciale di buon viaggio e buona danza a Monica!
La parola che ho portato a casa è stata LASCIAR ANDARE.
Nel dirla pensavo banalmente al lasciare andare il peso. Nell’esercizio che avevamo fatto a coppie all’inizio non riuscivo a lasciare il peso, avevo la sensazione che il mio corpo non sapesse come fare. Poi mi sono lasciata andare al gioco che proponeva Isadora, allo scambio di peso che poteva anche essere minimo (non era necessario scambiarsi tutto il peso) ed era bello piacevole divertente anche sensuale talvolta. La mia compagna di danza era molto sensuale e a volte il mio corpo si sentiva goffo, ma con la voglia di lasciarsi andare, di seguire i movimenti dell’altro, nel prendere e lasciare. Nella relazione che si costruiva. Con le l’elastico è diventato più facile, più giocoso, ci avevo preso gusto.
LASCIARE ANDARE: camminare tenendo tra le scapole di Chiara e non aver molto voglia di lasciarla andare, il ritardare la separazione, ma poi la gioia di vederla correre tra gli altri, e vederla tornare e poi ripartire.
LASCIARE ANDARE/LASCIARSI ANDARE: difficile, ma ci provo
LASCIARE ANDARE la testa: sempre troppo presente e fuorviante con i suoi pensieri
LASCIARE ANDARE paletti e schemi: ci sto provando, a volte con successo.
Un saluto veloce al cerchio...
RispondiEliminaIeri mi sono portata a casa l'immagine di una cascata rigenerante: quando ricevevo il getto di laura ma anche quando lo davo a lei mi sentivo come la rugiada che bacia un fiore...
luce, colori, benessere, coccole...
nel weekend avevo visto insieme a mio padre l'inizio di questo film e ho subito pensato al cerchio... Ieri sera poi mi è ritornato in mente con i suoi colori, la sua danza, le bodypercussioni:
http://www.youtube.com/watch?v=4gMNjR87wzA&feature=share
Notte!
Eccomi di nuovo nel nostro cerchio "aereo"....che bella sorpresa leggere i messaggi legati anche all'incontro in cui sono mancata!! Si una sorpresa perchè se è vero che esiste un "inconscio collettivo" è altrettanto vero che esistono tanti inconsci che si muovono e comunicano in modo collettivo!! e il sogno che ho fatto lunedì notte ne è una conferma... un'immagine molto chiara e precisa e bellissima...un bambino...appunto!! Ma un bambino ancora feto che a testa in giù inarcava le spalle a volo d'angelo per uscire da un tunnel di colore azzurro molto intenso e quel tunnel era tappezzato da tante piccole foto...delle cornici circolari con all'interno i vostri volti!!! Non potevo non condividere con voi la forza rigenerante di questa immagine :-)
RispondiEliminaabbracci aperti a volo d'angelo e azzurri per tutti!!! A presto Raf
Che meraviglia!!! Grazie Raffaella per questa immagine rigenerante e per averla condivisa con noi!!
RispondiEliminaCiao a tutti!!!
RispondiEliminaa quanto pare il ciclo volge al desio, e sarà l'ultimo prima di Natale.
Per salutarci degnamente, lunedì prossimo, si è pensato che potremmo portare qualcosa da condividere (dolce, salato, bevande...) e far si che uno spazio di relazione e condivisione possa diventare anche uno spazio di festa.
Un abbraccio, a lunedì :D
Bello il tuo sogno Sole :)grazie per averlo condiviso... anch'io ho fatto sogno...forse meno poetico del tuo ma ugualmente rigenerante e nutriente. Sento che questo ciclo sta smuovendo molte cose dentro di me, cose antiche... che si rinnovano e si trasformano grazie a un cerchio magico...sto imparando a camminare alla mia andatura passando da una scoperta all'altra...ho scoperto che non si cammina solo con le gambe ma anche con gli occhi, sto scoprendo che con il cuore si vola...a braccia aperte a volo d'angelo :)
RispondiElimina....E vada per il cerchio di festa!!! Io verrò direttamente dal lavoro semmai mi fermo a prendere un pò di pizza!!! EVVIVA!!
RispondiEliminaE' lunedì sera... e già mi manca il cerchio, la nostra dose settimanale di DMT:))
RispondiEliminaLunedì scorso nel salutarvi avrei volto condividere due immagini che mi portavo dentro da giorni, ma poi è prevalso il gesto, la danza e ho messo a tacere - ma temporaneamente - la parola...
Erano due immagini di danza tratte da PINA - che finalmente sono riuscita a vedere: la cascata e l'acqua che mi portavo dal penultimo incontro
http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&NR=1&v=svpcx4jOX0Y
e danzare i limiti, gli ostacoli, superare i propri limiti avendo ben chiaro il limite:
http://www.youtube.com/watch?v=4Fy63Y1qAMI&feature=related
Un abbracciooooo