Questo blog vuole essere un luogo di condivisione aperto a tutti coloro che guardano alla vita come luogo di incontro fatto di piccole e grandi emozioni, a chi ha capacità di commuoversi, gioire, soffrire, a chi si sente in cammino su percorso di crescita che porti ogni uomo e donna ad incontrare la vita.

lunedì 28 febbraio 2011


La danza della relazione
Ciclo di 5 incontri settimanali

Gesto, consapevolezza, creatività, danza

La coppia è un punto di incontro tra culture, un luogo in cui le personalità dei partner si relazionano, si scontrano, si modificano, si trasformano Attraversare il ciclo vitale della coppia dalla sua fase di incontro, la seduzione, alla dialettica di individuazione-appartenenza, luogo dove si rompono regole, si creano regole, si vive il rifiuto o l’accoglienza, la convivenza fino alla separazione per poi innamorarsi nuovamente.

Un laboratorio aperto a chiunque voglia esplorare dinamiche duali dell’incontro con l’altro sesso, della scoperta e conquista e del proprio modo di sedurre, sedurre se stesso per incontrare l’altro.

23 commenti:

  1. sono qui a leggere di cose passate che ancora echeggiano nel cuore, e vi penso e mi mancate. mi manc ail gruppo, la musica i picoi contati gli sguardi e le emozioni, mi mancano anche l'abisso e il buio che a volte si spalancano, e lo stupore di trovar esempre starde nuove e appigli e voci che sussurrano all'anima parole d'amore, di bellezza, di infinita grazia. eppure avevo bisogno di tempo e silenzio per me, di stare qui, a casa stasera, e finalmente riesco a scrivere, a lasciare un'eco, a ringraziare, nel mio abbraccio più grande. e non sono sola ora.

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  2. ps: perdono per i pasticci ortografici!

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  3. Paola, il gruppo non è tale solo se si trova nella sala... mi sono ritrovato nel gruppo e ho cercato il mio spazio desideroso di cominciare questo percorso ma non ero preparato a farlo, figuriamoci a descrivermi. Credo di aver invidiato ieri, chi per una ragione o un’altra, ha avuto l’opportunità di vedersi da fuori di guardare ed assaporare il lavoro partecipando con il solo movimento degli occhi e la contrazione della pancia. Nonostante questo alcuni elementi li ho trovati, come al solito nelle parole e nei gesti degli altri. Una cosa però è emersa, questo gruppo esiste ed è forte, unito. Ho portato con me la parola vento che nella mia vita da carattere alle emozioni forti che provo e l’ho fatto proprio pensando a qualcosa che c’è, che è forte che può condizionare ma non è tangibile immediatamente, come la forza del gruppo, in cui ci sono tutti. And.

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  4. Cara Paola,
    vorrei raccontarti una storia, la storia di me che ho messo un cuore nella mani di qualcuno che non conosco... io che sono così diffidente eppure l’ho fatto e facendolo mi sono resa conto di quanto ci limiti il pensiero che abbiamo su noi stessi che invece siamo infiniti e illimitati.
    Guardandolo non ero ancora soddisfatta, si perché c’era un io e c’era un tu allora ho preso il cuore l’ho tolto dalla mano e l’ho messo vicino ma non andava ancora bene perché erano ancora due cose vicine ma distinte così ho fatto qualcosa di insolito per me che sono così paurosa, ho preso il cuore e ne ho fatto ponti che andavano ad allungare le dita di quella mano che non ero io ma che ora sono anche io.
    Nel farlo ho sentito il sacrificio di perdere una parte di me, una parte su cui ho investito eppure sono stata contenta di farlo perché ho trasformato un io e un tu in un noi, la mano c’è sempre, c’è sempre un posto dove andare ma ci sono anche ponti che ti danno libertà di andare e venire... e il cuore? Beh il possessore della mano ha deciso di donarmi un altro cuore...ora sono in un luogo che ti accoglie senza costringerti e che ti lascia andare ma non ti respinge, quel luogo siamo anche noi e il blog è uno dei ponti che ti da la libertà di prenderti il tempo ed il silenzio di cui ora hai bisogno e allo stesso tempo di esserci, altri (ponti) sono invisibili ma ti garantisco che ci sono perché ho contribuito alla loro costruzione.
    Mi prendo con piacere il tuo abbraccio più grande e te lo restituisco.
    Tiziana

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  5. Un tenero abbraccio a corpi sensibili DMT, a tutti i miei amici cigni, compagni di danza e a tutte le persone fantastiche come voi che ho incontrato nel mio cammino di guarigione fisica e interiore...
    Vi dedico questa splendida canzone, con tutto il mio amore!


    Parce qu'on vient de loin (Corneille)

    Nous sommes nos propres pères
    Si jeunes et pourtant si vieux, ça me fait penser, tu sais
    Nous sommes nos propres mères
    Si jeunes et si sérieux, mais ça va changer
    On passe le temps à faire des plans pour le lendemain
    Pendant que le beau temps passe et nous laisse vides et incertains
    On perd trop de temps à suer et s'écorcher les mains
    A quoi ça sert si on n'est pas sûr de voir demain
    A rien

    Refrain
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Et vous feriez pareil si seulement vous saviez
    Combien de fois la fin du monde nous a frôlés
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Parce qu'on vient de loin

    Et quand les temps sont durs
    On se dit : Pire que notre histoire n'existe pas
    Et quand l'hiver perdure
    On se dit simplement que la chaleur nous reviendra
    Et c'est facile comme ça
    Jour après jour
    On voit combien tout est éphémère
    Alors même en amour
    J'aimerai chaque reine
    Comme si c'était la dernière
    L'air est trop lourd
    Quand on ne vit que sur des prières
    Moi je savoure chaque instant
    Bien avant que s'éteigne la lumière

    Refrain
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Et vous feriez pareil si seulement vous saviez
    Combien de fois la fin du monde nous a frôlés
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Parce qu'on vient de loin

    Jour après jour
    On voit combien tout est éphémère
    Alors vivons pendant qu'on peut encore le faire
    Mes chers

    Refrain
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Et vous feriez pareil si seulement vous saviez
    Combien de fois la fin du monde nous a frôlés
    Alors on vit chaque jour comme le dernier
    Parce qu'on vient de loin

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  6. Grazie Carine, l'ho ascoltata e ho cercato di capirne il significato ma io non so il francese quando puoi e se vuoi ti andrebbe di tradurre il testo?
    Un caro saluto
    Tiziana

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  7. Dove sono?
    Sono tra un davanti, un dietro, l'alto e il basso...
    la terra come una madre mi sostiene,
    l'aria mi spinge e mi sospinge come una foglia al vento
    sull'orizzonte tutto il resto, lo spazio circostante
    sguardi, mani,
    distante, vicino...giusta distanza.
    peso...soffio
    leggero...pesante
    terra...cielo
    le due dimensioni sono esistenti e coesistenti
    sono parte di me: leggera ma con salde radici.
    Come uno stelo al vento....

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  8. Ritrovare un’identità dopo averla persa o averla resa disponibile per condividerne l’energia, non è semplice e il lavoro di ridisegnarne una è stancante. Spesso mi perdo in strettoie in cui non ho modo o penso di non riuscire a tornare indietro e quando credo che nulla possa accadere, trovo la danza. E’ nei vicoli della danza che trovo un’opportunità, un vicolo inaspettato che scelgo, lo percorro sapendo che è quello che cercavo per rialzare il viso e la sensazione immediata è quella di aver capito di aver imboccato la via d’uscita da un labirinto. ..e poi… libero tutta la forza, l’energia e la passione e tanto altro che vengono fuori allo scoperto, capisco che si vede tutto che ci sono tutte, non sono andate perse e verranno usate nel nuovo disegno dell’identità. C’è sempre un’opportunità.

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  9. vi cerco e vi trovo, un soffio, l'istinto di un movimento, un respiro, sempre più forte, più profondo, più dentro, e si fa vento.
    è bello sapere che c'è un luogo, uno spazio, una danza, a cui tornare.

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  10. stasera vi vorrei con me, in realtà anche ieri vi avrei voluto con me... essere presa dalla danza, dalle mani di Donatella (che c'è lasciando il giusto spazio, che anche se si allontana c'è, non ti abbandona), dal suo abbraccio (che non avvinghia)... Dallo stupore (come dice Gianni) di vedere cosa può scaturire da noi nella danza riflessa: ho trasmesso tutto quello, nn è possibile? La commozione di vedere le paure smantellarsi nel ritmo, nell'incontro con l'altro, nel fare uscire passione, bellezza, emozione... Sentirsi flauto ma dover essere percussione nella coppia e fondere flauto e percussione nell'incontro...Perché si è svegliata la paura dell'abbandono?

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  11. E' stato come tornare a casa dopo una lunga assenza. E' stato naturale entrare senza far rumore, riconquistare quegli spazi, ritrovare i vecchi suoni e gli odori familiari. Lo sto facendo in silenzio, senza parlare troppo, mi sto guardando intorno, con più calma e più serenità rispetto allo scorso anno. Per me è una grossa conquista e credo che gran parte del merito vada a voi, compagni di ieri e di oggi, e a te Fernando.
    Grazie

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  12. Arrivare con un po' di tensioni in atto...scrollarmi tutto di dosso sciogliendo braccia e gambe.
    Un filo che non si spezza, che continua ad esserci anche se non si vede...
    Un legame che può essere a volte lontano a volte vicino,
    ci si perde, ci si ritrova
    intenso e leggero,
    complicità e mistero.
    Sono momenti che si alternano, e prendere in considerazione questa possibilità mi fa dire: "non c'è solo questo, in una relazione c'è anche tutto questo...per fortuna!!!"

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  13. un amico lo trovi anche a occhi chiusi e la corda è solo un simbolo che può anche allentarsi... non può stare sempre in tensione, creerebbe uno sforzo da entrambe le parti. La magia si è creata proprio quando senza corda e ad occhi chiusi, in balia delle onde sentivo che c'era qualcuno lontano che senza guardare non mi toglieva lo sguardo di dosso. La magia è sentirsi gli occhi addosso non avendo nessuno vicino, nessuno intorno perchè comunque c'è.

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  14. Riallacciare un filo che mi ricolleghi a me...sguardi che si incrociano come fili di ragnatela colorati...quante immagini... sono come gradini.... gradino dopo gradino sono arrivata a sfiorare la tua parte nascosta, chissà se hai sentito la carezza del mio sguardo in bilico, sull’orlo del tuo mondo! dipingo un sorriso, regalo una carezza, mi perdo in un abbraccio e chiudo gli occhi... quando la musica mi sfiora il tempo si arrende, in ogni nota una sfumatura di me...ho sentito il battito del tuo cuore o forse era il mio...plasmata e intrecciata in un ricamo, usando i tasti del corpo, provi a comporre la colonna sonora della mia anima mentre echi di pioggia salmastra salgono e si affacciano dalle finestre delle mie ciglia, anche se tento di ricacciarle indietro l’acqua è più forte di tutto...mi perdo in un ballo e mi regalo un sorriso...resto in ascolto... riprendo un filo verde e gioco con la felicita’!
    Ogni giorno pianta la tua nuova te..., ogni giorno innaffiala e falla crescere alla luce, dalle cio' che ha bisogno per vivere, falla vivere bene! Danza anche nella pioggia! Vibra come solo tu sai fare, Brucia come solo tu sai fare, Grida come solo tu sai fare, Ama come solo tu sai fare! E abbraccia la tua parte più nascosta, quella che hai sempre voluto nascondere, voglile bene e falla tua come se fosse una pietra preziosa rintanata nelle pieghe del tuo destino. Ogni cosa ha il suo significato, e non possiamo mai dire cosa vale tanto e cosa non vale niente. I nostri giudizi sono delle astrazioni, delle aspettative false che ci creiamo per ingannarci. mentre percepisci che la vita dell’universo è infinita compassione .

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  15. Ho visto il film "Happy family" e guardando questa scena mi è tornato in mente il discorso sul partner ideale fatto la volta scorsa...a volte le aspettative non corrispondono alla realtà ;o)
    http://www.youtube.com/watch?v=o5SZhgALufw&feature=related

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  16. Dona non esiste il partner ideale, siamo noi che lo riteniamo tale...
    anche io ho visto il film e credo che siamo ideali per tutti perchè ogni piccola parte di noi è fatta apposta per affrontare le relazioni della nostra vita. L'importante è crederci e essere aperti con se stessi... poi se ti dice bene vuol dire che chimica, matematica, filosofia ed astronamia lavoravano per te... :-)
    http://www.youtube.com/watch?v=je9HKH-VFEc&feature=related

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  17. Inizierei con un ..” scusate il ritardo”, anzi il solito ritardo…. Oggi non sono riuscito a prendere neppure l’ultimo autobus, quello che fa, “c’è un’ultima persona che….” Vabè!!!

    Innanzi tutto mi dispiace di non aver colto l’occasione per aver detto qualcosa di sensato quando avrei potuto e qui doppia amarezza. Ritengo che condividere sia uno degli elementi portanti che ci danno motivo di proseguire questa danza, non farlo, quando lo si può, è un’occasione persa… come quando mi dicono che l’ho persa per stare zitto … ma questa è un’altra cosa :-).

    Secondo poi, mi da fastidio che ci debba essere qualcuno che trovi la parola che mi mancava. Avete presente quando qualcuno dice ‘ANETO!!!’ c’è dell’aneto in questi frigitelli… e te che ti contorcevi lo stomaco, dopo esserti giocato l’ultima papilla gustativa e non essere riuscito a distinguere l’elemento caratterizzante…questo è accaduto quando Paola ha espresso lo stupore di aver provato un senso di vuoto nel momento in cui non c’era più nessuna forza a contrapporsi al gruppo…aveva chiaro il sapore dell’aneto….

    Ho portato con me l’equilibrio, ritrovato con una danza fatta di passione e forza, protezione e accoglienza, tutto però contraddistinto dalla voglia e capacità di giocare con ognuno di questi elementi. Con Gianfranca c’è stata la voglia di scoprire la voce di uno sguardo intenso e penetrante, una forza magnetica che ha esaurito la suo effetto nel momento del contatto. In questo non ho travato la parola che ho portato con me, l’equilibrio appunto. In me neppure troppa resistenza ed in lei la mancanza di voler invadere il mio spazio, con il risultato della perdita di identità. Non la voglio fare difficile, è quello che penso. Credo che nello squlibrio si perda la capacità di essere se stessi.

    Nella seconda parte della danza, Manu ha avuto la determinazione di opporsi, non solo la capacità fisica di farlo, ma la volontà. Questo ha innescato un innalzamento delle mie difese, delle barriere e degli stratagemmi per difendersi. Poi nell’equilibrio sono entrati in gioco anche le altre componenti della relazione, ossia accettare la guida dell’altro, come essere avvicinati per un abbraccio che essere allontanati per garantirsi uno spazio. E’ stato tutto più facile e naturale quando le due forze si sono annullate, garantendo ai due corpi, l’equilibrio.
    E con questo vi saluto
    Andrea

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  18. Cari amici, quanta sete di leggervi: GRAZIE.
    Ho sentito molto la mancanza della nostra danza, ma il quotidiano a volte gioca scherzetti antipatici (incollata al lavoro :/)
    Ho sentito ancora di piu' la mancanza perche' ne avevo il forte desiderio, bisogno, volevo rispondere alla mia sete, alle mie corde che chiedevano di voi, di me...di noi :)
    Eppure vi ho sentiti.
    Danzare, emozionarvi, colorare le sensazioni.
    GRAZIE per la vostra condivisione.

    (nota commerciale)
    Colgo l'occasione per SCUSARMI con Chiara, Tiziana e Paola a cui ieri avrei consegnato le magliette: pronte, stirate e imbustate:(
    Mi spiace non aver avuto occasione di mostrare ad Andrea la maglietta che ho preso per lui e la felpa per Fernando e chiedergli esattaemtne come la vorrebbe.
    Desolée.
    Per chi volesse dare un'occhiata alle ultime magliette puo' dare un'occhiata qui: http://www.facebook.com/pages/Baboonz/142437542475484#!/photo.php?fbid=170490539670184&set=pu.142437542475484&theater

    A lunedi.
    Un abbraccio caldo,
    Tizi_Bee

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  19. DELICATA e DECISA
    due parole che mi porto da lunedì...
    l'una non esclude e non nega l'altra
    non sono sinonimi, ma neanche contrari...
    delicatezza non è sinonimo di debolezza, così come decisione non è sinonimo di forza-imposizione.
    Trovo che queste due parole insieme siano la giusta via di mezzo, sapere cosa si vuole senza imporlo con forza.
    Ed infine ultima, ma non meno importante, per me che mi sono sempre considerata goffa e buffa sentir definire il mio tocco "delicato" mi ha fatto sentire più donna e meno orango.
    Grazie Annamaria, grazie a tutti!!!!

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  20. Che bello leggervi!!! Mi siete mancati lunedì, mi è mancata la danza… con cupidigia mi sono connessa sperando di trovare dei nuovi commenti… scusandomi di non essere più intervenuta… e pure nn è la prima volta che “perdo qualcosa” per nn aver parlato (per timidezza, paura…) al momento giusto… sto imparando a non farlo più, a parlare, condividere a non aver paura di esternare quello che provo…
    E’ da un po’ di giorni, dopo l’altro lunedì che mi sono tornate alla mente delle parole che avevo scritto mesi fa, non so se c’entrano con la nostra danza… ma ho voglia di condividerle con voi

    LEI sentiva che il suo posto era lì,
    glielo diceva tutto il suo corpo,
    lì accanto a LUI.

    Giocare coi suoi capelli,
    intrecciare le mani,
    perdersi nella sua bocca, nel suo corpo,
    prendere per mano i suoi sogni
    e condurli verso il futuro,
    condurlo verso la felicità.

    LUI dormiva. Era così bello e rilassato vicino a lei.
    Chissà a cosa stava pensando.
    In fondo sapeva così poco di LUI.

    Disegnare il suo volto,
    i suoi occhi
    la sua bocca
    le orecchie, il corpo magro, ma vigoroso.
    La pelle profumata.

    Se LUI si fosse dissolto con la luce dell’alba,
    come un sogno al risveglio?

    A lunedì!!

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  21. So di ripetermi eppure questo è cio che sento:
    La danza te la porti dentro anche quando pensi di essere immobile, il corpo non si muove ma intanto dentro continui a danzare.
    Danzare è un atto rivoluzionario!

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  22. Credo di essere un ciambellone che ha bisogno di lievitare per non fare brutta figura… ogni cosa ha il suo tempo e il mio è lento ma poi da i suoi risultati… risultati al cioccolato...
    Il lievito ha maturato una considerazione che nella danza, nel movimento c’è comunicazione, ci sono tante parole, c’è passione che non possiamo o vogliamo comunicare direttamente.
    Nell’osservare il lavoro di Paolo, oltre la musica c’era un sottofondo fatto di parole, di risate, uno scambio continuo tra tutti, non solo col partner come se si trattasse di una comunicazione al di sotto della soglia udibile ma comunque percepibile.
    Questo ciclo ha sbriciolato muri e vetrate, costruiti senza saperlo e senza volerlo che hanno contenuto il profumo degli altri e di me stesso…
    Si può fare… e non è finita qui…

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