Questo blog vuole essere un luogo di condivisione aperto a tutti coloro che guardano alla vita come luogo di incontro fatto di piccole e grandi emozioni, a chi ha capacità di commuoversi, gioire, soffrire, a chi si sente in cammino su percorso di crescita che porti ogni uomo e donna ad incontrare la vita.

lunedì 28 maggio 2012

CORPO INDIVIDUALE CORPO COLLETTIVO


8 commenti:

  1. Benvenuti ai tanti partecipanti a questo cerchio!!
    inizio coinvolgente con colori ed emozioni!

    Buona danza!

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  2. I legami danzano, da un capo all’altro del filo colorato. Danzano, s’incontrani, si allontanano, ma non si spezzano, non si lasciano.
    Danzano in cerchio, insieme hanno più forza.
    La forza dei colori: ognuno è bello per sé, ma lo è ancor di più insieme all’altro/agli altri, acquista una nuova bellezza, diversa
    I sogni danzano, da un capo all’altro del filo colorato. Danzano in cerchio, il loro ritmo si fa contagioso in una danza vitale, antica
    Dare/ricevere energia.Più facile visualizzare il gesto del dare, ma poi le due energie si confondono una nell’altra.

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  3. Risveglio del corpo che parte dal bacino, dall’asse del corpo e si propaga alla periferia: mani, dita, caviglie, capelli e poi come un’onda a tutto il cerchio, ai corpi vicini… Si ha bisogno dell’altro per completare il risveglio, il movimento e poi… liberi viaggiatori nello spazio alla ricerca di sé, del proprio spazio… grande, piccolo, vicino, lontano… Non importa ognuno ha il proprio, ha il proprio cerchio, vicino all’altro, rispettoso dello spazio dell’altro: non si entra se non invitati, ci si muove vicino, attorno, si esplora, si gioca, ma non si entra.
    Al centro del proprio cerchio il pilastro, dal pilastro parte il movimento e la voce, sentita per la prima volta, la mia voce dirompente, energica, sconosciuta… e ancora voce singola, personale, ma che si unisce al canto del villaggio, viaggia con gli altri…
    Il filo rosso (le fil rouge di Danielle) scelto (tutti prendevano i fili, ne era rimasto solo uno rosso e ho temuto che venisse preso da qualcun altro prima di me, ma sono riuscita a conquistarloJ) per costruire la mia capanna si unisce al bianco di Paola, al verde, al blu, al giallo, al rosa… per poi tornare singoli e danzare il legame.

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  4. Bellissimo rientro/ritorno nell'avvolgente calore del cerchio magico... una nuova esplosione di energia nella quale dimentico me stessa per ritrovarmi colorata e rinnovata, sempre la stessa eppure diversa, in cammino con tante donne e uomini sensibili e coinvolgenti, che amano mettersi in gioco e, curiose/i, tentano nuovi percorsi, nuovi legami, nuovi gesti, nuove armonie... e` tutta una scoperta deliziosa, una passione danzante, una vera assuefazione, come dice Vissia, come faremo a farne a meno? Eppure tutto questo ci insegna a camminare da soli riscoprendo le nostre emozioni, accarezzandole, giocandoci, e scopriamo importanti relazioni bilaterali e nel gruppo, con la serieta` di un gioco prezioso e vero... perdersi per ritrovarsi rinnovate/i... quanta gioia! Grazie a tutte/i le compagne/i di gioco...

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  5. La mia casa mi serve per recuperare l'energia che spendo nel venire a contatto con gli altri.
    Sento i loro bisogni, ascolto i loro bisogni, accolgo e sostengo l'altro CHIUDO GLI OCCHI e ...sono a casa ... recupero l'energia che mi serve ...faccio un lungo e profondo respiro ... apro gli occhi e cerco un tramonto, un fiore, una pagliuzza di erba ... contatto la natura di cui faccio parte e che mi dà l'opportunità di caricarmi dell'energia di cui ho bisogno.
    Dentro la mia casa, in silenzio, ascolto, mi ascolto, resto in ascolto.
    La mia casa si trova nel villaggio.
    Un villaggio colorato, ricco, diverso. Dove ognuno ha trovato un posto, il proprio posto. Siamo diversi e unici eppure siamo un tutt'uno, ognuno con l'altro, ognuno con la propria individualità eppure INSIEME siamo qualcosa di più che la somma di ciascuno di noi. Insieme balliamo, cantiamo, ridiamo, piangiamo, CONDIVIDIAMO e siamo un gruppo, una tribù.
    La nostra tribù.
    Anna Maria

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  7. Mi è dispiaciuto essere arrivata tardi per prendere parola a inizio cerchio: nel weekend avevo sognato di portare a DMT mia mamma (lontanissima in realtà da danza e dintorni:)) e ci trovavamo in un luogo non tanto grande affollato di tavoli… e volevo raccontarlo al cerchio…
    Lo so, potevo parlare a fine cerchio, ma ormai non aveva senso tornare così indietro con la parola e sul cerchio appena concluso ha prevalso la timidezza che ogni tanto si riaffaccia (migliorata rispetto all’inizio:)) e il pensiero che le altre in fondo abbiano cose più interessanti e urgenti da dire rispetto a me:)
    Tornare a casa e mettermi a scrivere (come ho sempre fatto fin da piccola) è un modo per prendere del tempo per me, fermare pensieri e sensazioni… Nel ritmo serrato della vita adulta/lavorativa ho perso l’abitudine a scrivere, piacere che ritrovo ancora ogni tanto… scrivere qui è un modo per riprendermi quel tempo, quel mio “essere bambina”.
    La parte di me bambina che ho incontrato l’altra settimana quando mi sono messa a giocare con cartoncino colorato, forbici e colla per creare un biglietto d’auguri, che non sarà stato bellissimo, ma sicuramente personale e fatto con il massimo dell’affetto!!
    E l’ho rincontrata lunedì, nel terzo incontro…
    Tutti e tre gli incontri mi hanno portato alla parola che ho portato a casa: CURA. Cura di me, del mio fisico, del mio tempo, del mio ritmo…
    Nel primo incontro con Tiziana ho ritrovato la parte bisognosa di un abbraccio, di coccole, che sa chiederle, che si concede di chiederle e prenderle (cosa che ormai non faccio mai). E stare abbracciata a Tiziana quando tutti attorno ancora si muovevano è stato forte, emozionante, magico…
    Poi mi ha scelta Carine: la posizione di metà abbraccio per lei ha significato riposo (stavo in uno stato di relax mentale, di piacere anche se il fisico senza Tiziana era rimasto in una posa scomodissima): con lei mi sono presa la libertà del riposo, del relax e siamo praticamente state ferme mentre tutti gli altri si muovevano: una volta mi avrebbe fatto strano, come se non stessi facendo del tutto bene “il compito dato” e invece era normale, piacevole stare lì in riposo e relax tenendo per le mani Carine.
    Per il terzo incontro… ha vinto la mia indecisione, non scegliere per tempo e così le figure che mi avevano colpito in un primo tempo (la sorgente di Paola, presa poi da Simona o il cullare di un’altra ragazza) sono state occupate prima di me… Mi guardavo intorno e non riuscivo a scegliere… Patrizia era in preghiera, raccolta in sé: mi ha riportato a quando bambina ancora pregavo e così insieme siamo state bambine, ha tirato fuori la parte giocosa, scherzosa, leggera… Altra parte soffocata in questo periodo…

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    1. ...quel cartoncino colorato ha dato vita ad un fiore che è stato un amato oggetto di gioco per Sara e poi conteso da tutti gli altri bambini del parco, tanto che le altre mamme mi chiedevano come lo avevo fatto ("è un regalo...").
      I bambini veri hanno riconosciuto la tua parte bambina!

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