Questo blog vuole essere un luogo di condivisione aperto a tutti coloro che guardano alla vita come luogo di incontro fatto di piccole e grandi emozioni, a chi ha capacità di commuoversi, gioire, soffrire, a chi si sente in cammino su percorso di crescita che porti ogni uomo e donna ad incontrare la vita.

lunedì 1 febbraio 2010


FORMA DEL CORPO E RELAZIONE CREATIVA

Incontrarsi nella relazione attraverso un dialogo non verbale dove il contatto è con la forma che il corpo assume in un qualsiasi istante e ci rivela l’emozione in esso contenuta oltre il forma-le, dove uno sguardo, un incontro, una sensazione trova nel vissuto del corpo, nella forma di quest’ultimo un luogo di accoglienza e possibilità di restituzione.

Scoprire come la relazione con me stesso,con l’altro, prende forma fuori e dentro di me e come si manifesta all’esterno.

Danza come possibilità di dare forma all’incontro con l’altro, nel mondo

16 commenti:

  1. Questa mattina avevo proprio bisogno di questo spazio per condividere le emozioni di ieri..ed arrivata la tua mail per l'iscrizione al blog...perfetto!
    ieri è stato un incontro molto dificile per me,ma forse ho incontrato una parte di me che cercavo sempre di evitare,nonostnte lavori con il corpo e per il orpo..solo che lavorare sugli altri è sempre più semplice...credo di aver capito anche quale parte di me sia e questo l'ho ritrovato in un sogno particolare fatto questa notte, che si collega ad uno della settimana scorsa...è magnifico constatare quanto il corpo,la mente e la psiche siano un tutt'uno e quanto le nostre emozioni influiscano sul nostro corpo,sulle nostre relazioni..teoricamente lo sapevo,ma provarlo su di sè è...attraente e "faticoso",ma vivo!!!
    Grazie Fernando!
    Buona vita!

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  2. Ciao Daniela e...benvenuta!!!sei la prima iscritta a questo blog e spero che sia di buon auspicio!
    Sono contento di quello che scrivi, che hai riconosciuto una parte di te, che il sogno ti è stato di aiuto...come riordinare i tasselli di un puzzle, solo che il puzzle è quello della nostra vita, del nostro essere.
    Corpo cuore e mente sono collegati, è verissimo e quanto il corpo possa offrire al di la del conosciuto per permettere alle emozioni di riaffiorare, alle immagini di apparire, ai vissuti di ritornare.
    Ancora di più sento il valore di quanto dici per te che lavori con il corpo per gli altri e quanto il tuo corpo ti stia restituendo nel momento in cui gli dai attenzione.
    Mi fa piacere che non sia solo "teoria", ma che quello che viene fuori dai lavori fatti insieme ed insieme al gruppo sia qualcosa che resta. Il valore sta anche nel costruirlo, nell'impegno che metti, dal momento che vivi, dalla fiducia...e quindi da quel contenitore che ogni lunedi sera comincia con una piccola danza fatta di gesti che apre il sipario alla danza del proprio essere.
    Felice di essere io a condurla.
    I.Duncan diceva "se sapessi dirlo non avrei bisogno di danzarlo".

    Buon cammino

    Fernando

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  3. ...seduta in curva nel cerchio, non mi sono mai piaciute le linee rette,del resto anche il mio pensiero non è che sia proprio lineare, invece la curva...non si sa mai cio che c'è dietro...è una sorpresa. Mi piace sorprendermi, cambiare rotta, scoprirmi a giocare con le onde, lasciarmi trasportare e diventare onda per restituire ciò che si è accolto e ancora una volta tuffarsi negli abissi del mare per riportare alla luce la perla delle perle.
    Due passi avanti e otto indietro: incontri, sono ombre? Sono realtà? Chi può dirlo? Dentro e fuori di me, nella danza che si disegna attimo dopo attimo, la ricerca continua, continua in uno spazio e in un tempo mobili.
    Guardo il volto di una madonna macchiata di Grazia come in uno specchio, simile ma diversa - che ciò che sta a destra non viene forse riflesso a sinistra? Sto imparando a non difendermi e a fidarmi solo di quello che percepisco ora: i miei gesti nelle sue mani, il suo odore nelle mie narici; odore di magnolia e bergamotto, assaporo il viaggio in un gioco di incastri, forse già avvenuti in un altro luogo, in un altro tempo, in un’altra vita...
    Mi vesto di presente e danzo incamerando sensazioni, sentirsi senza terra o forse non di questa Terra e sentire che la danza è l’unica patria che non ha confini.
    “...Felicità, improvvisa vertigine, illusione ottica, occasione da prendere e intanto, intanto...” danzo anche con il piede sinistro, perdere l’equilibrio e galleggiare nel mare di ostacoli, aspettando l’onda perfetta.
    Le mura sono solo un’illusione, tutto diviene spazio aperto dove danzare e mentre danzi impari chi sei sotto lo sguardo di coppie di stelle.
    Fermarsi, guardare, ricominciare al suono di musiche antiche, che slegano pensieri e sciolgono movimenti.
    Pausa, mi raggomitolo, pausa, eccomi son nata, rinata? Ora sono una bambina che gioca, ora compagna, ora figlia e allo stesso tempo madre, ora sono un pesce, una sirena, una conchiglia, ora sono sabbia “...e polvere eri e polvere ritornerai...”.
    Ritmo – rata rata ta ta ah – Trasformazione...ecco spuntare da un mondo lontano...ops ora sono un piccolo samurai che cavalca l’onda e nonostante il mal di schiena non c’è niente che mi possa trattenere, che mi possa contenere, ora sono come un fiume che torna al mare.
    Spirale è un sogno dove tu sai che stai sognando...a volte siamo dentro i vagoni di un treno e a volte siamo fuori e anche quando siamo dentro siamo fuori e anche quando siamo fuori siamo dentro e guardiamo noi stessi.
    1234-5678
    1234-5678
    12-345678
    875643-21@
    Provare, ripetere, fare meglio, IO MI RIPRENDO IL TEMPO.

    Grazie per questo spazio.

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  4. IO MI RIPRENDO IL TEMPO, tempo che ti appartiene e che non era più tuo, riacquista valore e peso per te. Contatto, specchio, fiducia, nata e rinata, figlia e madre...ti riprendi il tempo di essere, figlia di questo tempo, fiume che torna al mare, ritornare alla radice per identificarsi ed essere finalmente te.

    Un abbraccio

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  5. ciao sono appena entrata voglio ringraziare fernando e voi tutti per l'oppurtunità che stiamo vivendo di esprimerci con i nostri linguaggi più intimi tra ansie ed entusiasmi. sono felice di aver seguito il mio fiuto e di essermi messa sulle vostre tracce. avevo perso il contatto con il corpo e con il movimento. hanno sempre fatto parte della mia vita e il fatto che avessi fatto assopire questa dimensione di me mi dava una latente tristezza. questo lavoro sul corpo sulla mente e sulla psiche, nuovo per me in questa forma così profonda, mi ha permesso di ritrovarmi, piano piano. già penso a quando tutto questo finirà. vorrei proseguire ancora. non perdiamoci! una caro abbraccio

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  6. FELICE...di avervi in-contrati,tutti!
    Incontrare persone nuove è stato il motivo per cui un anno fà ho deciso di trasferirmi a roma,ed in questo periodo avevo voglia di far risvegliare il mio corpo,i suoi movimenti, le sue sensazioni, ma anche conoscere, incontrare persone...ed ecco che vi ho trovato,così per caso sù internet!
    Siete, siamo bellissimi nei movimenti dei nostri corpi, ognuno con le proprie peculiarità!
    Sì,non perdiamoci!
    "In questo preciso istante nel punto stesso in cui ti trovi,c'è una casa con il tuo nome. Ne sei l'unico proprietario,ma, molto tempo fà,ne hai perduto le chiavi. Così rimani chiuso fuori, e ne conosci soltanto la facciata. Non ci abiti. Questa casa,rifugio dei tuoi ricordi più nascosti, più lontani, è il tuo corpo." (Thérèse Bertherat)

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  7. Grazie Silvia e ancora grazie Daniela del bel contributo che avete lasciato. Sento forte la voglia di appartenenza e di ritrovare se stessi attraverso il corpo. Tutte e due avete seguito il vostro fiuto, come dice Silvia e "per caso" ci si è incontrati, vi siete incontrate e ritrovate nel vostro corpo e attraverso questo riscoprire emozioni sopite, movimenti e sensazioni, creatività e relazione. Tutto questo è danza, danza del cuore.

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  8. "Nulla succede per caso"...forse la voglia di danzare del nostro corpo,del nostro cuore ci ha fatto incontrare,...sì non è un caso che ci siamo ritrovati..io penso che quando si desidera fortemente una cosa e si ha ben chiaro dentro di noi ciò che siamo e quello che vogliamo...ecco!che ,come per magia,la strada si apre e le cose accadono!proprio quelle che volevamo!
    Un abbraccio.

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  9. E' vero Fernando mi sono concessa il lusso di prendermi del tempo e ripensando alla restituzione che hai fatto nel corso dell’ultimo incontro, anche quello di intrecciare storie, di de-filarmi e non andare fino in fondo, mi costa un po’ ammetterlo ma ci sono talmente tanti modi per farlo, che non sempre è facile da riconoscere.
    Poi a casa la mente è andata ad un personaggio leggendario, uno di quelli secondari: Penelope, che “ingannava” il tempo intrecciando la sua tela di giorno e disfacendola di notte, anch’io sto tessendo una tela, quella della mia vita che si intreccia con la vita di “altri” e molte volte quando il disegno non mi piace preferisco disfarla e ricominciare tutto daccapo, alla ricerca continua di nuovi possibili intrecci e disegni, piuttosto che andare fino in fondo e completare l’arazzo...la ricerca di me stessa continua...e come dice Daniela quando si ha ben chiaro quello che siamo le cose che vogliamo accadono per me il cammino è ancora lungo...ma sono contenta di codividerlo in parte e per quanto sarà possibile con tutti voi.
    Sicuramente nel corso di questi incontri ho trovato e ritrovato il valore di parole che custodisco dentro di me come un tesoro – Armonia, Trasformazione, Unione, Verità – una parola che non è fine a se stessa ma che diventa parola agita, che prende corpo e di cui ho fatto piccole e grandi esperienze dentro e fuori lo spazio degli incontri, a volte consapevolmente e con la volontà di farlo, altre è stata la vita stessa a farmi questo regalo, offrendomi la possibilità di ripescare e agire, in modi per me davvero inaspettati e sorprendenti, le parole che mi sono portata dentro.
    E’ incredibile come quando tu metti un desiderio in fondo al cuore e poi te ne dimentichi, l’universo cospiri affinché tu lo realizzi, tu non devi fare niente...l’arazzo prende forma da sé.

    Grazie davvero.

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  10. che dire? solitamente non amo le parole se non per i suoni e le memorie che evocano!
    Leggervi mi tocca, mi emoziona, mi risuona. Che bello! E' bello riscoprire che tutto viene dal corpo, quello che hai toccato, sentito, accarezzato,annusato, scolpito. Riscoprire che è!. La stessa legge agente sulle corde di un pianoforte che, se toccate, generano una serie di vibrazioni in successione per "simpatia". E' la legge dell'Armonia. Un abbraccio sonoro!

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  11. Ciao Tiziana, vedo che il tuo arazzo continua a prendere forma....Man mano aggiungi colori, fili, immagini di modelli che triconosci come tuoi e che PUFF....ti ritornano, ne prendi coscienza, ne prendi distanza per guardali, osservarli. Continua il viaggio, vedo che la danza ed il corpo ti sono di aiuto!

    Grazie a te musica arte e movimento....ma come ti chiami?...è bello scoprire delle emozioni e delle risonanze che ricevi solo leggendo questi post. Hai ragione, è la legge dellì'armonia.

    A presto!

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  12. Grazie Fernando,le tue parole mi incoraggiano nel proseguire il cammino...e grazie anche a te Grazia che sei anche musica, arte e movimento, anch’io come te non amo molto le parole che comunque non sono mai sufficienti ad esprimere tutto quello che si ha dentro, eppure leggerMI, leggerVI, aggiunge un altro tassello, nuove sfumature ai colori e altre vibrazioni che aiutano nella ricerca.
    Se le parole non arrivano vanno aspettate, mai forzate, siamo esseri sensibili, corpi sensibili e forzarsi a scoprirsi o a capire o a scrivere o a fare, non è necessario, né giusto, né obbligatorio.
    Ognuno ha la sua vita, i suoi tempi, i suoi sospiri che vanno rispettati ad ogni costo, altrimenti si rischia di perdere la bussola...a volte la vita ti parla all’improvviso e a volte lo fa attraverso la sofferenza e il dolore ed il dolore allora deve parlare, lascialo parlare forse avrà qualcosa da dirti su di te...la vita ti viene sempre incontro, forse proprio quando smetti di cercarla, ti fermi e sei pronta ad ascoltare...la vita quando decide di parlare sceglie sempre la strada del corpo e del cuore.
    Chi ha fame di vita non può essere fermato, non deve essere fermato!
    Non voglio essere serena, voglio essere felice :-)
    Un abbraccio virtuale
    Tiziana

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  13. ...il flusso vitale che ho sentito ieri percorrermi a fianco,intorno,e poi dentro...quando ho preso vita..è stato semplicemente meravigioso..spero di portarlo un pò ogni giorno nella mia quotidianità,nel mio essere amica,figlia,sorella,donna...
    Ed è l'augurio che facioad ognno di voi.
    E' stato bello incontrarvi!
    "La vita è movimento".
    Buona vita!!!!!

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  14. è passato un po' di tempo, e gia avevo scritto, una settimana fa, ma non mi sembrava 'abbastanza', con tutto il resto che avrei voluto dire, chiuso chissà dove inespresso, ma almeno questo , questa storia, è un lampo.

    Che emozione leggervi, dopo tutto questo tempo passato ad aspettare. Anche solo ad entrare qui, che alla fine è semplice anche se poco chiaro. E mi chiedo cosa mi trattiene lontano, quale è la storia che mi fa girare a distanza e annusare, come un lupo affamato intorno a un fuoco, e dove sono finite tutte le parole raccontate su questi incontri, quelle che accompagnano i passi il lunedì sera, e si incagliano nelle porte della metro ad ogni fermata.
    Mi prendo il tuo colore Simona, questo lago verde che avvolge, colore che puoi toccare, il verde delle olive, si scioglie nelle mani, ed è caldo e denso, come gli ulivi di mio padre nel cielo cupo della sua terra solitaria, è il colore che mi sceglie, e comincio a dipingermi e a dipinger e il mondo, tutto il corpo, non voglio sbavature, non voglio spazi bianchi, né vuoti né contaminazioni, c’è la terra e il cielo in questo verde e non posso perdermi e posso riposare…
    Ricordo il primo incontro, dopo una domenica di bioenergetica, come fai Fernando a fermare tutto proprio lì, quando tutto sta succedendo, e voglio così tanto, così troppo, che quasi mi sbilancio e cado, che l’abbraccio non ce la fa a sostenere tutto il peso, che mi concentro sul dolore nelle spalle e sento che scendono piano piano piano, lentissimamente e non le posso fermare, mi fa troppo male, e perché proprio ora chiedi cosa sta succedendo e arrivano queste due parole ‘sto soccombendo’, e la pietà la stanchezza e la resa, e vicino c’è Giuseppe da non guardare per nascondere le lacrime, quanto abbraccio ci vuole e quanto tempo prima di incontrare le ali di Tiziana, quella potente leggerezza e gli occhi che guardano lontano, poi le i va via, e a malapena ricordo l’incontro con PierPaola, che voleva proprio scaldarmi, ma io non l’ho riconosciuta e sono rimasta estranea.

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  15. Ecco questa è la storia, di un peso senza peso e coscienza, di un muro sulla profonda fiducia, di me che cado e le uniche colonne del tempio sono la forza e la leggerezza, le radici e la danza, la famiglia che ero, la famiglia che vorrei, il tempio che mi giace nel cuore nascosto fra i rovi, e lei mi sposta tutti i capelli con una grande tenerezza, per farmi vedere, e crea le radici, posso aggrapparmi e salire ora, posso rialzarmi, e il sostegno, la terra sotto i piedi, ecco la storia, che sto cadendo, ‘che mi stanno salvando’, che mi butto prima, ma poi ‘voglio essere salvata?’, e dopo tu mi raccogli, come un rifugio con una grande cura, ed è bello sapere che mi senti leggera, mentre io sento tutto il peso, ma è più forte il desiderio di stare, nella vostra presenza, e in questo cerchio che già si muove in altre direzioni, ricompongo l’unità, le mani, gli sguardi, sento al bellezza di alcuni gesti piccolissimi, sento l’emozione negli sguardi nudi, sento il senso profondo di creare qualcosa con lentezza e amore e attenzione, ‘mi sto ricostruendo’, ed entro lì, nell’equilibrio fra terra e cielo. Ecco la storia che vorrei, un senso, una pienezza, una condivisione, un equilibrio, un rispetto, una cura, cerchi di eternità in continuo movimento, che danzano a occhi aperti.
    E poi la mia storia ritorna, nella forma unica del gruppo, è sempre pi forte e intensa e mi sento parte senza vedermi, finche in una pausa più lunga mi stacco, e sono distante, e sono per terra, e sono leggera e non sento il peso, e sorrido credo, e prima libera e sola, poi li sento addosso, sento le mani, il loro peso, che mi tiene, mi trattiene, mi stanno pregando, curando, innaffiando, ‘mi stanno salvando’, ancora, perché ti sei fermato qui Fernando? In questa storia, e cosa stanno raccontando, che non riesco a sentire, la mai storia, piano piano prende forma, ed io non la ricordo, sento solo le voci, turbate e caute, Simona e Giuseppe, sento le mani, il caldo il peso delle mani, che mi fa sentire di toccare la terra , e il sorriso che si trasforma e il volto che cambia, e qualcosa di me che non può più fuggire. La vita ad esempio. Ed or ami chiedo chissà chi mi toccava, cosa pensava, come stava. E quale è la storia che non ricordo, e dove si svolgeva. E come si è dispersa la folla, dopo che sono tornata.

    e poi c'è la storia di un nutrimento profond, la storia della Storia, e quella degli uomini, che non ti affidano mai le loro spalle, come l'altra metà della luna, e anche la storia delle palline ceh cadono, alla fien , dopo tuta l'attenzione e la cura, cadono, e tu spalanchi gli occhi nello sgomento e sulla felicità degli altri, e pietrificata aspetti per non turbare il paesaggio, e ti guardi intorno... per fortuna qualcuno ti restituisce quel seme.

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  16. La storia delle storie è la storia nelle storie, la storia delle storie è la storia d’ogni storia...da dietro le tende blu cobalto nessun paesaggio può essere turbato forse arricchito...da dietro le tende i semi non sono di vetro....se ne cade uno non va in pezzi, prima o poi sboccerà un fiore, da dietro le tende c’è una donna dal cuore sconfinato....come un mare, come un cielo senza nuvole, una pagina bianca, come un sogno...contornarti, circondarti, narrarti la più bella poesia del mondo...i migliori mondi possibili: come fare? Forse dovremmo imparare ad usare sguardi e gesti, fare di noi stessi opere d’arte. Da dietro le tende è poesia migliore per domani e io non so ancora dove voglio arrivare...

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